martedì 5 luglio 2011

Replica su nuova bozza di statuto dai membri della Commissione Statuto: Rizzoni e Giannoli.

Magnifico Rettore,
 
apprendiamo oggi che è già stata inviata ai Senatori la bozza di statuto licenziata il 28/6/11.
 
Come già abbiamo segnalato in due diverse note inviate a Lei e agli Organi Collegiali, ad un esame più attento di quello consentito nella concitata riunione del 28/6, il testo in questione presenta difformità sostanziali rispetto all'ultima bozza su cui la Commissione aveva raggiunto un accordo, cioè quella del 16/6/11.
 
In particolare, nel testo inviato al Senato Accademico:
1) sono stati espunti i ricercatori a tempo determinato dall'elettorato attivo del Rettore;
2) sono stati espunti i ricercatori a tempo determinato dall'elettorato passivo per il Senato Accademico;
3) tra i rappresentanti degli studenti in Senato Accademico è stato espunto il dottorando;
4) tra i componenti del Consiglio di Dipartimento è stata espunta la rappresentanza dei dottorandi di ricerca (che, in questo modo, decadono anche dall'elettorato attivo del Rettore); è anche da notare che tale rappresentanza è attualmente presente nei nostri Consigli.
 
Inoltre, come già rilevato nelle nostre precedenti note sopra citate, specifiche norme ancora vigenti o recentemente introdotte impongono che nello Statuto siano esplicitamente previsti e adeguatamente normati:
5) il Comitato Unico di Garanzia (cfr. Direttiva congiunta 4 marzo 2011, emessa dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e dal Ministro per le Pari Opportunità: Linee guida sulle modalità di funzionamento dei ‘Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni art. 21, legge 4 novembre 2010, n. 183);
6) i Corsi di Studio e i relativi Consigli, che, nella bozza inviata all Senato, non compaiono nemmeno tra le strutture didattiche di cui all'art. 14 (per i riferimenti normativi vigenti, si veda per esempio al D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, art. 2, 5, 11, 12.
 
Infine, dobbiamo segnalare che alcuni altri punti a nostro giudizio molto rilevanti - che la Commissione aveva giudicato degni di riflessione - non compaiano nella bozza inviata. Citiamo per tutti quanto era stato proposto in merito ai principi costitutivi del nostro Ateneo, sotto il profilo della trasparenza e della partecipazione (" l'Università favorisce, attraverso i propri organi consultivi e di proposta, la trasparenza e la partecipazione di tutte le sue componenti, anche in sede di definizione dei bilanci e promuove referendum consultivi sulle proprie scelte strategiche e promuove la partecipazione  
").
 
Come abbiamo già dichiarato nelle nostre precedenti note, vogliamo presumere che le omissioni sopra ricordate (per lo meno quelle sulle quali la Commissione aveva raggiunto l'accordo) siano attribuibili a meri refusi, non a scelte intenzionali di chi si è cortesemente addossato l'onere della revisione formale.
E' tuttavia palese che debba essere presentata al Senato Accademico la bozza effettivamente condivisa dalla Commissione, alla quale la L. 240/2010 ha attribuito il compito della revisione dello Statuto.
 
Riteniamo pertanto che - per reintegrare la bozzaelle parti mancanti - sarebbe opportuno confermare la riunione della Commissione già calendarizzata per mercoledì 6 luglio. In subordine, riteniamo comunque doveroso che tutti gli elementi sopra richiamati siano comunicati per tempo ai Senatori (ed eventualmente ai Direttori di Dipartimento, se anche a loro è stata inviata oggi la bozza), onde ne tengano il dovuto conto.
 
Con i nostri più cordiali saluti,
Giovanni Iorio Giannoli,
Marco Rizzoni

lunedì 4 luglio 2011

Richiesta di modifica nuovo regolamento per il conferimento degli incarichi di insegnamento

Al Magnifico Rettore
Ai Senatori accademici
Al Direttore Amministrativo
dell’Università degli studi di Roma «Tor Vergata»
e p. c. ai Presidi delle Facoltà
 "  "  "  al personale interessato
dell’Università degli studi di Roma «Tor Vergata»

Roma, 4 luglio 2011

La lettura del nuovo Regolamento per il conferimento degli incarichi di insegnamento, emanato dal Senato Accademico il 14 giugno scorso, desta sconcerto per quanto previsto in merito alla didattica curricolare svolta per affidamento dai ricercatori a tempo indeterminato: si tratta di disposizioni che appaiono inaccettabili in quanto evidentemente in contrasto con la legge 240/2010.
Infatti, pur avendo l’ambizione di stabilire in modo generale i criteri con cui far fronte alle esigenze didattiche dell’Ateneo, adeguandosi al nuovo quadro normativo, il Regolamento fa poi appello esclusivamente all’articolo 23 della legge succitata, che intende, sin dal titolo, normare solo ed esclusivamente i contratti di diritto privato per attività di insegnamento. Se appare quantomeno curioso fare appello a tale articolo per definire le modalità di conferimento degli incarichi didattici al personale docente di ruolo dell’Ateneo, l’estensione di esso alla figura dei ricercatori a tempo indeterminato (RTI) è evidentemente contraria al testo della legge 240, poiché non la recepisce proprio nel punto critico relativo alla didattica curricolare da essi svolta.

Infatti, senza ambiguità l’articolo 6 comma 4 della legge 240/2010 afferma che «ciascuna università, nei limiti delle disponibilità di bilancio e sulla base di criteri e modalità stabiliti con proprio regolamento, determina la retribuzione aggiuntiva dei ricercatori di ruolo ai quali, con il loro consenso, sono affidati moduli o corsi curricolari». Diversi Atenei italiani hanno recepito questo punto di legge, definendo in modo diverso entità e criteri di determinazione di tale compenso. A rinforzare questa interpretazione della norma è giunta, in data 8/6/2011, una mozione del CUN che:

1) ribadisce l’obbligatorietà della determinazione della retribuzione aggiuntiva per moduli e corsi affidati ai RTI;

2) evidenzia come lo svolgimento di moduli o corsi non possa rientrare tra i compiti didattici integrativi;

3) chiede che il MIUR si adoperi per una corretta applicazione dell’articolo 6, individuando un importo minimo e vigilando sui regolamenti di Ateneo in materia.

Invece il Regolamento del nostro Ateneo, all’articolo 2 punto b), che riguarda gli affidamenti, prevede la possibilità di incarichi didattici gratuiti per tutto il personale interno dell’università, RTI inclusi. Questa posizione, probabilmente, è stata considerata lecita sulla base di un inciso dell’articolo 23 comma 2 della legge 240, che recita: «Fermo restando l’affidamento a titolo oneroso o gratuito di incarichi di insegnamento al personale docente e ricercatore universitario [...]». Si tratta di una evidente forzatura del testo, visto che l’articolo in questione norma i contratti di diritto privato e che tale inciso intende evidentemente riassumere in modo generico le altre e più normali forme di erogazione della didattica, senza tratteggiarne nei dettagli i caratteri, perché questi sono già ampiamente sviluppati nell’articolo 6, che precede ed è assai più specifico in materia.
Il nostro Ateneo, dunque, alla richiesta da più parti elevata di definire come e quanto retribuire il lavoro didattico curricolare dei RTI, non previsto dal loro stato giuridico, risponde che essi possono lavorare gratis in linea di principio, nonostante la legge, e non per mera e contingente mancanza di fondi. Questa linea di condotta è irricevibile, e auspichiamo che il Senato e l’amministrazione vogliano ritornare sulla decisione assunta.

Pertanto chiediamo in modo formale di emendare il regolamento emanato e di stralciare la posizione dei RTI, per i quali vanno formulate norme ad hoc, in base alle quali procedere a una contrattazione relativa all’ammontare della retribuzione aggiuntiva dovuta per legge.

In mancanza di un sollecito accoglimento di questa richiesta, ci riserviamo di far valere i diritti sanciti dalla legge in tutte le sedi che riterremo opportune.

Rete 29 Aprile "Tor Vergata"
FLC CGIL Roma Sud  - FLC CGIL "Tor Vergata"
USB-Unione Sindacale di Base Università "Tor Vergata"