domenica 12 giugno 2011

Comunicazione Marco Rizzoni del 10 Giugno 2011

Care/colleghe/i,
cattive notizie.
C’è stata da parte della commissione revisione statuto l’approvazione di massima della composizione e i meccanismi elettorali degli organi centrali (Rettore, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione).
Come da legge, il Rettore dura in carica 6 anni e non è rieleggibile, assumendo così maggiore indipendenza dal proprio elettorato; l’elettorato è lo stesso attualmente vigente estendendo l’elettorato attivo pieno ai ricercatori a tempo determinato, mantenendo il voto pesato per il personale tecnico-amministrativo pari al 20%, sostituendo per l’elettorato studentesco i rappresentanti nei Consigli di Facoltà con quelli nei Consigli di Dipartimento.
Il Senato ha una durata triennale ed è presieduto dal rettore, contrariamente a quanto proposto in precedenza; è composto da 25 membri: 12 professori ordinari di cui almeno 6 direttori di dipartimento, 2 per ogni ex facoltà; 6 rappresentanti degli associati e dei ricercatori (inclusi quelli a tempo determinato), eletti in base ad accorpamenti delle aree CUN: matematica + fisica, biologia + chimica, lettere, ingegneria, medicina, giurisprudenza + economia; l’elettorato per i 12 fra direttori di dipartimento e professori ordinari e i 6 associati + ricercatori è unificato (ordinari + associati + ricercatori); 2 rappresentanti del personale tecnico e amministrativo e 4 rappresentanti degli studenti, tra cui 1 dottorando; è un compromesso che salvaguarda le rappresentanze, anche con alcune conquiste significative (ricercatori a tempo determinato, dottorandi) ma che sancisce 2 aspetti peggiorativi rispetto al Senato precedente:
  1. Separando i bacini elettorali dei professori ordinari (le ex facoltà) da quelli dei professori associati e dei ricercatori (aree CUN accorpate) definisce un’esplicita minorità di questi ultimi;
  2. Rafforza la caratteristica federativa di ex facoltà nella composizione del Senato, essendo i 12 ordinari/direttori ripartiti per ex facoltà.
Avevo proposto di eleggere secondo le modalità previste dal presente statuto tutti i rappresentanti dei professori, ordinari ed associati e dei ricercatori, esclusi i 6 direttori di dipartimenti: due docenti di fascia diversa per ciascuna delle 6 aree CUN aggregate, tenendo conto delle indicazioni emerse in questo senso espresse dalle audizioni della rete 29 Aprile e dalla FLC-CGIL; ma la proposta non è passata.
È andata male per il Consiglio di Amministrazione: dopo mesi di schermaglie si è giunti a una proposta di 11 membri, 2 rappresentanti degli studenti, 3 esterni con comprovata competenza scientifica oltre che gestionale, designati dal rettore, sentito il Senato; per i 5 componenti interni si sono confrontate alla fine due posizioni: una che privilegiava il Senato, cui spettava la proposta di 5 terne di candidati entro ciascuna delle quali il Rettore sceglieva un componente, con una forte connotazione oligarchica (solo professori ordinari) e rappresentativa delle ex Facoltà (le 5 terne definite in base alle ex facoltà, esclusa quella del Rettore); l’altra che privilegiava il Rettore, cui spettava di indicare 15 candidati tra cui spettava al Senato di scegliere i 5membri interni, senza alcuna indicazione di fascia (“dipendenti” dell’Università) né di provenienza, proposta dalla netta impronta centralistica e monocratica.
La mia proposta, 5 dipendenti dell’Università scelti dal Rettore su una rosa di 15 non suddivisa, è apparsa immediatamente minoritario; in queste condizioni ho preferito appoggiare, come male minore, la seconda proposta, assumendomi una responsabilità che ho avvertito molto pesante.
Ancora c’è da lavorare sugli organi periferici e su altre strutture (CUG, NdV); ma è urgente affrontare immediatamente un confronto ampio su quanto è successo; oltre agli incontri e alle riunioni di Facoltà per me è urgente un incontro di verifica con i miei elettori, che cercherò di convocare quanto prima insieme ai colleghi che hanno organizzato la consultazione elettorale.
Sperando di continuare a interpretare le esigenze della categoria, in un quadro di battaglia democratica, vi rinnovo i miei più cari saluti, ricordandovi il mio indirizzo di posta elettronico: rizzoni@bio.uniroma2.it.
Marco Rizzoni