Care/colleghe/i,
la commissione revisione statuto sta entrando nel vivo dei suoi lavori; la commissione si è
articolata in sottocommissioni (delle quali sto seguendo quella degli organi centrali (S.A., C.d.A. e
Nucleo di Valutazione) e quella degli organi periferici (Dipartimenti, Centri di Coordinamento,
CCL); dopo un conflitto iniziale, da cui non sembrava poter uscire una mediazione, fra fautori della
conservazione del ruolo delle Facoltà e fautori del ruolo primario dei Dipartimenti, nell’ultima
riunione plenaria il Rettore ha proposto la riduzione drastica del numero dei Dipartimenti (al
massimo 2 per Facoltà); in base a questo la sottocommissione organi centrali ha condiviso una
bozza di proposta della composizione del S.A.: 12 Professori Ordinari, di cui almeno 6 direttori di
Dipartimento, 2 x ogni “Macroarea”, intendendo per macroarea l’insieme dei Dipartimenti ospitati
in ogni attuale Facoltà; 3 rappresentanti dei Professori Associati e 3 rappresentanti dei Ricercatori
(TI+TD) appartenenti a macroaree diverse; 2-3 rappresentanti del personale Tecnico
Amministrativo e Bibliotecario, 4 rappresentanti degli studenti di cui eventualmente 1 dottorando.
Il pregio di questa proposta è che conserva approssimativamente i rapporti tra le
rappresentanze delle fasce docenti e del personale Tecnico Amm.vo e Bibliotecario presenti
nell’attuale S.A., riducendone drasticamente l’ampiezza; i difetti sono la nebulosità della
definizione dei corpi elettorali nelle macroaree, la scomparsa della rappresentanza delle aree
scientifico-disciplinari così come era definita nel vecchi S.A., rappresentanza che rendeva la
struttura del S.A. simile a quella del CUN e lo sbilanciamento nelle rappresentanze fra la
componente “federale” (direttori di dipartimento), che arriva al 50% dei componenti, rispetto alla
rappresentanza per fascia e area scientifico-disciplinare, mentre nel vecchi S.A. la componente
federale erano solo i 6 Presidi: volendo io difendere prioritariamente la rappresentanza di fascia, ho
accettato di abbandonare la trincea delle aree scientifico-disciplinari.
Anche se non si è ancora formulata una proposta univoca sul ruolo degli organi periferici,
si profila un ruolo accessorio per i centri di coordinamento e un ruolo importante per i CCL nella
programmazione e gestione della didattica, mentre i dipartimenti acquisiscono un ruolo centrale,
soprattutto nella ripartizione delle risorse.
Da questo momento è importante aprire una discussione collettiva, sia nelle Facoltà sia in
incontri di tipo sindacale.
Sperando di riuscire a interpretare le esigenze della categoria, vi rivolgo i miei più cari
saluti, ricordandovi il mio indirizzo di posta elettronico:
Roma, 5 aprile 2011
Marco Rizzoni
Professore Associato Dip. di Biologia
Componente Commissione Revisione Statuto
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